PORTFOLIO

BIOGRAFIA
Dopo il Liceo Artistico ho terminato gli studi presso il Dipartimento di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, città dove sono nato e dove ho vissuto gli anni della formazione. Pur avendo sperimentato nel corso degli anni un po’ tutte le tecniche pittoriche, l’inchiostro di china rimane il metodo preferito per le mie grafiche.
IL RACCONTO

L’ approdo all’Arte Naif
In questi ultimi anni la mia produzione artistica si è definitivamente convertita alla corrente Naif, in particolare all’arte Naif “in chiaroscuro”. Senza rinnegare la formazione accademica sono sempre rimasto affascinato dall’arte popolare, dalla rappresentazione umile, istintiva e semplificata della vita e soprattutto del lavoro degli ultimi (per esempio della civiltà contadina ).

Storie di nessuno
Disegno mani sproporzionate a sottolineare i principali strumenti del duro lavoro in campagna; mani più grandi che “costringono” l’insieme della figura ad una generale dismorfismo che, inserite in un contesto di semplificazione prospettica e compositiva, richiamano, appunto, l’esperienza artistica Naif.
Non è quindi mia intenzione riprodurre fedelmente l’iconografia di uno specifico periodo storico, ma figure immediatamente leggibili, ingenue, quasi grottesche: piccole, semplici, umili, ma nobili storie; quelle dei tanti nessuno rese solenni e fermate nel tempo, nella loro semplice rituale ripetitività.
O anche singole scene di un’ideale rappresentazione teatrale, dove si rappresenta chi dal copione della vita ha avuto le parti più nascoste, meno visibili al grande pubblico: le parti più dure e silenziose dietro le quinte del grande palcoscenico della storia.
Meno visibili, ma spesso determinanti e sicuramente non meno nobili di quelle di chi ha avuto o si è preso il posto sul proscenio.

Calato il sipario
Un piccolo contributo a che la bellezza di quelle vite non venga dimenticata, in questo progredire della meravigliosa e misteriosa rappresentazione della vita, bensì accolta con la stessa attenzione riservata ai protagonisti; perchè quando cala il sipario tolti gli abiti di scena – le maschere – tutti ci ritroviamo con gli stessi dubbi, paure, gioie, ansie, godimenti, sofferenze, delizie, demoni, piaceri e dolori, che iniziano in grembo a un misterioso vagito e finiscono in un altrettanto misterioso eterno sonno.
E nel silenzio rimane il ticchettio del ricordo, per chi ancora recita la sua veglia.