Dopo il Liceo Artistico ho terminato gli studi presso il Dipartimento di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, città dove sono nato e dove ho vissuto gli anni della formazione. Pur avendo sperimentato nel corso degli anni un po’ tutte le tecniche pittoriche, l’inchiostro di china rimane il metodo preferito per le mie grafiche.
Arte popolare
Storie di nessuno
Non è quindi mia intenzione riprodurre fedelmente l’iconografia di uno specifico periodo storico, ma figure immediatamente leggibili, ingenue, quasi grottesche: piccole, semplici, umili, ma nobili storie; quelle dei tanti nessuno rese solenni e fermate nel tempo, nella loro semplice rituale ripetitività.
O anche singole scene di un’ideale rappresentazione teatrale, dove si rappresenta chi dal copione della vita ha avuto le parti più nascoste, meno visibili al grande pubblico: le parti più dure e silenziose dietro le quinte del grande palcoscenico della storia.
Meno visibili, ma spesso determinanti e sicuramente non meno nobili di quelle di chi ha avuto o si è preso il posto sul proscenio.
Calato il sipario
Un piccolo contributo a che la bellezza di quelle vite non venga dimenticata, in questo progredire della meravigliosa e misteriosa rappresentazione della vita, bensì accolta con la stessa attenzione riservata ai protagonisti; perché quando cala il sipario tolti gli abiti di scena – le maschere – tutti ci ritroviamo con gli stessi dubbi, paure, gioie, ansie, godimenti, sofferenze, delizie, demoni, piaceri e dolori, che iniziano in grembo a un misterioso vagito e finiscono in un altrettanto misterioso eterno sonno.
E nel silenzio rimane il ticchettio del ricordo, per chi ancora recita la sua veglia.
Lo studio
Il mio studio, la mia bottega, “officina” d’esperienze uniche.
In questi anni ho incontrato un numero difficile da calcolare di donne, uomini, giovani, anziani – provenienti da un po’ tutte le parti del mondo – che si sono fermate alla mia “bottega”: ci siamo scambiati idee, pareri, impressioni, consigli in un continuo e reciproco arricchimento; ho avuto modo di vedere opere bellissime, spesso poco mostrate e custodite con pudore, di artisti “dilettanti”, disegnatori-viaggiatori; artisti per passione, svago, divertimento di straordinaria capacità, maestria, abilità.
Era uno degli obbiettivi che mi ero prefisso: limitare al minimo le esposizioni all’esterno e focalizzare il mio lavoro in luoghi di conoscenza e di scambio: con il mio nuovo studio di Sarteano spero di replicare nel tempo quest’esperienza.
Con umiltà e “sapendo” di avere tanto da “sapere”; e come ci ha insegnato Michel De Montaigne: “E’ bene strofinare e lucidare il nostro cervello con quello di altri“.